Visitare l’Isola del Giglio per un breve tuffo nelle spiagge più belle

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Visitare l’isola del Giglio era una di quelle cose che volevo fare da un sacco di tempo. Del resto sono originaria del Viterbese e i miei possiedono anche una casa al mare in quella che viene chiamata la Maremma Laziale. Insomma, fin da sempre ho avuto una certa “facilità” nel poter raggiungere certi luoghi del nostro Paese che sono strepitosi. Fatto sta che quando le cose sono vicine assumono sempre meno fascino e importanza, a tal punto da ripetersi in testa la fatidica frase “lo posso fare quando voglio”.

Ecco, dopo tanti anni di attesa ci sono riuscita e ho scoperto un’isola da sogno incastonata tra le bellezze del Monte Argentario. E l’ho fatto con una gita in barca di un giorno, che però non mi ha lasciata del tutto soddisfatta.

Come arrivare all’Isola del Giglio

L’isola è raggiungibile solo via mare e da varie cittadine toscane come: Piombino, Castiglione della Pescaia o Porto Santo Stefano. Per una questione di vicinanza io e i miei amici abbiamo optato per la partenza dalla bellissima Porto Santo Stefano.

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Partire da Porto santo stefano per andar all’Isola del Giglio

I servizi disponibili per le gite in giornata sono molteplici e dai prezzi variabili a seconda della stagione. Ci sono crociere che includono la possibilità di fare tappe di più ore sull’isola, alcune che offrono escursioni di trekking organizzate e altre ancora che effettuano solo la navigazione con soste per un breve tuffo nelle spiagge.

Diciamo che questa scelta la potete fare in base alle vostre esigenze. Io, per esempio, avrei optato per una soluzione che comprendeva una vera visita dell’isola, sia dal punto di vista naturalistico, sia da quello storico-culturale.

Ma alla fine era una gita in giornata per visitare l’isola del Giglio organizzata tra amici per cui per la testa mi è passato “andiamo a divertirci e poi quando avrò un po’ di tempo tornerò a vederla come voglio io”. Proprio per questo motivo la scelta è ricaduta sulla terza opzione: navigazione con soste nelle spiagge migliori. Ma la volete sapere la verità?! Se potessi tornare indietro questa scelta non la farei di buon cuore. O meglio, farei una migliore valutazione delle compagni di navigazione a disposizione.

Visitare l’isola del Giglio in barca, valutate bene la compagnia

Senza ombra di dubbio, io e i miei amici abbiamo scelto la compagnia di navigazione meno opportuna. Questo per dire che non credo che tutto ciò che venga offerto sia poco affidabile. Io parlo solo della mia esperienza e di una decisione, evidentemente, non felice.

Partenza ore 9:00 da Porto Santo Stefano, costo del biglietto 85 euro comprensivo di un aperitivo, un pranzo, una merenda, bevute stile open bar e la possibilità di visitare 3 differenti calette. Il prezzo mi è sembrato fin da subito eccessivo, ma alla fine ci son passata sopra perché l’esigenza era quella di passare una giornata in compagnia dei miei amici.

Dopo poco più di un’ora di navigazione siamo arrivati all’Isola del Giglio anzi, nella prima splendida caletta.

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Sfumature di Blu

Benvenuti all’Isola del Giglio

Acqua di un turchese da togliere il fiato, quel giorno era anche caldissima e dietro noi delle meravigliose scogliere. Tutto molto suggestivo, ai limiti del fantastico, ma sta caletta come si chiama?!

Sono dovuta andare io dal capitano a chiedere il nome. Vi sembra normale?! Onestamente no, perché io che usufruisco di un servizio so solo che visiterò tre diverse calette, altro non so! Ma tu che vieni pagato per rendere meravigliosa la mia giornata qualche informazione me la vuoi dare?! Questo è stata la prima situazione che mi ha lasciata un po’ perplessa.

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Un tuffo nella prima caletta

Tra un bagno e l’altro mi sono resa conto che sulla barca c’eravamo noi, il capitano, lo skipper e una sconosciuta. Una che non aveva ruoli e che alla fine si è scoperto essere la sorella dello skipper. Ora, ma tu a me lo hai chiesto se fosse un problema che un’ulteriore persona si facesse la gita in barca a mie spese?! A me una richiesta del genere non è mai arrivata! Anche qui sono stata zitta e ho continuato la giornata in allegria e amicizia.

Arriva l’aperitivo e vabbè, tre vassoi di bruschette con una bottiglia di vino e una di prosecco per 12 persone, anzi no, per 14! Perché anche skipper e sorella non si sono tirati indietro di fronte a ciò! Ma ok, siamo all’inizio della giornata per cui mi faccio andare bene anche questo.

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Aperitivo compreso nel prezzo

Ma non doveva essere una gita in barca per il Giglio?

A un certo punto si avvicina a noi una barca esterna. Eravamo in una fase di goliardia e per questo ci è andata anche bene! Dalla barca esterna sono arrivati prosecchi vari, birre e chi più ne ha ne metta a tal punto che eravamo tutti leggermente brilli. Avete presente l’open bar di cui vi parlavo sopra?! Ecco, se non ci fosse stata questa altra barca esterna non sarebbe mai esistito. Quindi fatemi capire, abbiamo usufruito di tante bevute solo grazie a loro?! Oppure era compresa nel servizio anche quest’altra barca, visto che le tre persone a bordo hanno mangiato il nostro pranzo (ovviamente non ci è stato chiesto se fosse un problema) e noi non lo sapevamo?

E se io non avessi voluto rotture di scatole? Oppure i soldi che erano destinati alle nostre bevute se li sono riccamente tenuti in tasca?! Bah, sarò polemica io, ma onestamente a me questa modalità di sevizio non ha convinta. Anche perché oh! Stavamo a pranzo e sul tavolo non c’era nemmeno una bottiglia di acqua che ho dovuto chiedere io insieme al vino.

Prosegue la giornata con musica, tuffi, balletti e vino che ci arrivava dalla barca accanto. Arrivano le 4:00 del pomeriggio, io me ne rendo conto e vado dallo skipper a dire: ” Scusa, ma le altre due calette?!” Sono arrivate risposte della serie “ormai è  tardi, ma alla fine vi state divertendo qui, ormai se andiamo c’è l’ombra, dovevamo spostarci prima” Insomma, una serie di scuse una dopo l’altra. Fino a quando la sottoscritta si è arrabbiata e allora sì che ci siamo spostati in altre calette!

Quel che ho potuto visitare all’isola del Giglio

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Arrivo alla seconda caletta

Eran belle, davvero, con sfumature blu allucinanti e con natura dai colori più raggianti, ma ormai era tardi seriamente e la sosta in entrambe le zone è durata davvero poco poiché era necessario tornare a Porto Santo Stefano entro a una certa ora.

Polemichetta

Io mi sono sentita molto offesa! Mi è sembrato (ma questa è una mia sensazione, ma magari mi sbaglio) che la loro strategia fosse far ubriacare le persone a bordo per non muoversi più dalla prima caletta (che ho scoperto chiamarsi Caletta delle Caldane).

Insomma, faccio pagare il prezzo intero, poi tanto tutti bevono e si divertono e così risparmiamo sul carburante. E lo sapete perché penso questo?! Perché un servizio onesto e professionale avrebbe spiegato “ragazzi, qua ci stiamo divertendo, ma se volete vedere altro dobbiamo spostarci a breve perché altrimenti ci sono questa e quest’altra problematica, cosa volete fare?”.

Niente di tutto ciò è arrivato fino a che io non ho alzato i toni. Perché è vero, li ho alzati, ma quando pago un servizio pretendo professionalità e rispetto del cliente, se viene a mancare in vari modi a un certo punto metto in chiaro le cose perché in ambito turistico l’approfittarsi del cliente va così di moda che non se ne può più. Siamo italiani e siam viziosi, su questo non c’è dubbio, ma non siamo scemi e questo è necessario che sia pubblico, sia privato se ne rendano conto.

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Le coste del Giglio

Spero di poter visitare presto l’isola di Giglio in altre maniere. Con servizi più affidabili o con fai da te come faccio sempre. Quello che dispiace è che l’isola è straordinaria e che alla fine ci siamo goduti ben poco. Dispiace anche aver alzato i toni, ma purtroppo ho il difetto di essere “incazzina” quando sento che mi viene mancato di rispetto.

Per ora vi saluto. Alla prossima :*

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1 commento

  1. Ho sempre sentito parlare bene dell’Isolandese Giglio ma purtroppo non ho mai avuto oCavaion di vederla! Ma davvero l’acqua è così turchese e trasparente ?!?!

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