Pico, l’Isola Montagna delle Azzorre che è uno spettacolo

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Pico è stata la prima isola su cui ho messo piede quando sono arrivata alle Azzorre, ma una delle ultime che ho visitato. Sì, sfortunatamente il meteo in questo Arcipelago tra Europa e America è un’incognita costante. Nebbia e piogge mi hanno spesso costretta a rivedere il programma. Nonostante questo sono riuscita a fare quasi tutto, tanto da potervi raccontare cosa vedere nella meravigliosa Isola di Pico.

Pico, l’Isola Montagna o l’Isola Grigia

Se la verdissima São Jorge è detta “l’Isola delle fajãs”, e la meravigliosa Faial è chiamata “Azzurra£, Pico vanta ben due soprannomi: “l’Isola Montagna” e “l’Isola Grigia”.

Ma non solo. Pico, grazie al suo omonimo vulcano, rappresenta il punto più alto di tutto il Portogallo. Ma perché è chiamata l’Isola Grigia? A donargli questo peculiare soprannome sono i grandi campi di lava che caratterizzano il suo paesaggio, così come i muretti che dividono i vigneti in quadricole, i monti di pietra nei campi, i muri che costeggiano i sentieri e quelli che dividono persino le proprietà. Posso dirvi la verità? Nonostante questa tonalità che è possibile percepire ovunque, Pico nei fatti è un’esplosione di colori.

Il soprannome Isola Montagna, invece, è dovuto proprio al Pico, il vulcano che raggiunge i 2.351 metri di altitudine e che sovrasta l’intera isola. Una meraviglia della natura visibile praticamente ovunque.

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Il Pico all’alba

Lajido e Cachorro, i villaggi tipici dell’Isola di Pico

Tra le cose da vedere sull’Isola di Pico ci sono certamente i suoi villaggi tipici. I due che ho visitato io sono Lajido e Cachorro. Qui vivevano i viticoltori e quel che è possibile scoprire oggi è un bellissimo susseguirsi di case edificate tutte in pietra scura perché lavica.

Nonostante questo, su ogni abitazione spiccano i colori vivaci di porte e finestre. Una visita che vi lascerà molto soddisfatti perché entrambi i villaggi sono ben curati e conservati, oltre che affacciati sulla maestosità dell’Oceano.

Lajido, in particolare, è una sorta di simbolo del paesaggio vitivinicolo che caratterizza l’Isola di Pico. Cachorro, invece, vanta scogli di lava a picco sull’Oceano avvistabili tramite una piacevole passeggiata.

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Le casette tipiche di Pico

I vigneti dell’Isola, patrimonio Unesco

Tra le cose da vedere nell’Isola di Pico, che tra l’altro è anche impossibile non farlo, ci sono i suoi straordinari vigneti. Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2004, si concentrano principalmente nella zona di Lajido, quindi perfetti da visitare prima o a seguito dei villaggi.

Vi sorprenderanno davvero. Noi italiani non siamo assolutamente abituati a osservare vigne di questo tipo. La loro più grande particolarità, infatti, è che grazie al clima caldo e secco e il terreno di origine vulcanica ricco in minerali, favoriscono la coltivazione e produzione del “verdelho”, un vino buonino e leggero.

Le piante sono coltivate nella rocce basaltiche che creano dei giganteschi labirinti di pietra, tutti in riva al mare. Io sono andata in primavera, quando vigne non c’erano, ma chissà che spettacolo debbano essere nel giusto periodo.

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Alcuni dei vigneti di Pico

La scalata del Monte Pico

Non prendiamoci i giro, chi viene alle Azzorre lo fa principalmente per un motivo: fare trekking in mezzo alla natura più autentica. E proprio qui, a Pico, è possibile scalare il vulcano. Lo avrei voluto fare super volentieri. Tuttavia, nonostante i cambi dei piani, il giorno in cui era stata riprogrammata l’escursione sul vulcano non ha mai smesso di cadere pioggia, mentre la nebbia era così fitta da fare male.

Io ero coordinatrice di uno dei viaggi di gruppo che faccio con BHS Travel e, in quanto responsabile, ho dovuto trovare delle alternative a quella giornata. Ho così diviso in due il gruppo. Alcuni coraggiosi hanno deciso di scalare comunque il vulcano insieme a una guida esperta (che assolutamente vi consiglio sempre e comunque), altri sono venuti a scoprire alcuni angoli di questo luogo con me.

Dai racconti che mi hanno fatto i compagni di viaggio, salire sul vulcano è stato molto faticoso. Sicuramente la colpa è stata anche del tempo, ma in generale non è una passeggiata. Cosa hanno visto? Niente, purtroppo, hanno solo avuto la soddisfazione di arrivare sul punto più alto del Portogallo. La nebbia era troppa per godere del panorama, e soprattutto è stata incessante per tutto il tragitto.

Cosa fare all’Isola di Pico se non si può scalare il vulcano

Se non volete/potete scalare il vulcano, o se avete più tempo per visitare l’Isola di Pico rispetto a me, ci sono un altro paio di cose da fare e che non vi lasceranno assolutamente insoddisfatti.

Per prima cosa vi consiglio di fare un salto a Lagoa do Capitão, facilmente raggiungibile poiché situato proprio ai piedi del Pico. L’atmosfera è rilassante e piacevole e, sempre in base alle condizioni meteo, dopo averlo ammirato in tutta la sua bellezza potete prenderete il sentiero sterrato a destra per un trekking tra varie specie endemiche, lapilli e pascoli.

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La sottoscritta a Lagoa do Capitão

Da non perdere anche la Gruta das Torres, una visita a pagamento ma che porta alla scoperta del più grande tunnel lavico delle Azzorre. Un’esperienza interessante e che fa entrare direttamente nelle viscere di queste isole remote.

Lunga 5 km, avrete la possibilità di percorrerne soltanto poco più di 800 metri, il tutto tra stalattiti, stalagmiti laviche e formazioni rocciose che sembrano delle sculture. Tra le cose che vi sorprenderanno maggiormente c’è è il pavimento della grotta, con una crosta liscia e sottile, ma anche il fatto che questa caverna non è illuminata artificialmente.

Assolutamente particolati sono i mulini sparsi nell’Isola. Il più semplice da scovare è ubicato a Madalena, nelle vicinanze del porto. Poi c’è il Molino Do Frade, a una manciata di chilometri a sud di Madalena, e molti altri che vi invito a scoprire guidando per tutto il perimetro di Pico.

Infine, tra le cose da vedere nell’Isola di Pico ce n’è anche una da fare assolutamente: il Whale Watching, ovvero l’avvistamento delle balene. In realtà si possono ammirare (se si è fortunati), ben 24 differenti tipi di cetacei, ma del resto l’Isola di Pico è uno dei migliori posti al mondo per fare questa attività.


A Pico mi svegliavo ogni mattina con l’Oceano di fronte e l’incredibile vulcano che svettava verso il cielo alle spalle. C’erano spesso degli arcobaleni bellissimi che rendevano questo posto tutto tranne che grigio. Un luogo fatato, dove regna la pace e dove fare i conti con la natura che qui si presenta in varie forme. Un’esperienza da vivere, quella di Pico, e che nonostante il meteo avverso rimarrà certamente nel mio cuore.

Tra vigneti e Oceano

Alla prossima :*

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