Reynisfjara, la spiaggia più nera d’Islanda e le sue leggende

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Sono arrivata a Reynisfjara, la spiaggia nera d’Islanda – e anche una delle più famose -, in una giornata ventosa e dal cielo grigio. Le onde dell’Oceano si muovevano con forza e tutto, intorno a me, sembrava avere la stessa tonalità plumbea. Eppure era uno dei luoghi da visitare assolutamente durante un tour di quest’isola e, per tale motivo, non mi sono persa d’animo: ho parcheggiato la mia auto a noleggio, mi sono coperta per bene e mi sono avventurata a esplorarla.

Dove si trova la spiaggia nera di Reynisfjara

Siamo a circa 180 Km dalla capitale Reykjavik, nei pressi del villaggio di Vik, un luogo strategico in cui soggiornare assolutamente. Un capolavoro della natura che si raggiunge facilmente e che presenta anche un ampio parcheggio (quando sono andata io era gratuito).

Da lì, poi, basta incamminarsi sul sentiero che conduce alla vera scoperta della magnifica spiaggia nera di Reynisfjara. Un’accortezza, però: leggete con attenzione il cartello informativo prima di entrare. Questo lido non ha un carattere docile, ed è necessario non solo rispettare l’ambiente, ma anche stare lontani dall’acqua per evitare le onde anomale che spesso si creano senza dare preavvisi.

onde oceano islanda
Le onde di Reynisfjara

Perché Reynisfjara è un posto speciale

Sì, avete letto bene. La spiaggia di Reynisfjara è un posto davvero speciale. Certo, non è l’unica spiaggia spettacolare della zona (pensate a quella dei Diamanti di cui vi ho già parlato), ma ha un’anima e un’atmosfera tutta sua. Un qualcosa che, probabilmente, non è possibile avvertire altrove.

Di primo impatto si presenta come una spiaggia di scura di sabbia vulcanica, contornata da colonne basaltiche scenografiche. Ma osservando il contesto con attenzione vi accorgerete che non si ferma solo a questo.

Lo scenario è davvero mozzafiato, e il tutto è reso ancora più straordinario dalla presenza di una scogliera di pilastri basaltici a base esagonale che si erge poco distante dalla riva, come fossero canne di un gigantesco organo. Non da meno sono i due maestosi faraglioni che emergono sinuosi dal mare.

Un luogo magico, dove a un certo punto non si sa dove guardare. E poi è un posto avvolto da antiche e fiabesche leggende che rendono il tutto ancor più particolare, quasi sovrannaturale. Ma del resto la spiaggia nera di Reynisdrangar è ritenuta dagli esperti una tra le 50 spiagge più belle del mondo.

Reynisfjara, la spiaggia nera dei “troll”

Secondo il folklore locale in questa spiaggia vivono i “troll”, un piccolo popolo invisibile che poteva uscire allo scoperto esclusivamente di notte. Il motivo per cui molti islandesi nel corso degli anni hanno coltivato questa credenza è che nessuno era stato in grado di spiegare gli strani fenomeni – e spesso imprevedibili – che avvenivano in sull’isola: eruzioni vulcaniche sotto i ghiacciai, enormi soffioni sulfurei, incantevoli pozze termali e strane “costruzioni” naturali.

La cosa più curiosa è che non si poteva assolutamente mancare di rispetto a questi esserini. Stuzzicarli voleva dire attirare su di sé molta sfortuna.

Le leggende dei faraglioni di Reynisfjara

Il loro vero nome è Reynisdrangar e sono un insieme di faraglioni in basalto situati sotto il monte Reynisfjall, compresi quelli che si vedono dall’omonima spiaggia nera.

faraglioni e scogliera spiagga nera  Reynisfjara
I faraglioni e la scogliera di Reynisfjara

Sono due le leggende principali che ne “spiegano” la formazione e che rendono questo luogo ancor più stregato. La prima narra che qui fu rapita una donna che venne poi assassinata da due troll. Una volta che il marito della fanciulla scoprì l’accaduto, cominciò a inseguire queste bizzarre creature fino a bloccarle a ridosso di questa particolare spiaggia. Fu così che con il potere del suo amore verso la moglie riuscì, per vendetta, a pietrificarli.

Un seconda leggenda racconta invece che un gruppo di troll che viveva nelle grotte che si affacciavano sulla spiaggia nera di Reynisfjara era solito attaccare le navi che passavano in zona. Due di loro, tuttavia, fecero un grande sbaglio: durante un attacco a un’imbarcazione persero la cognizione del tempo, così tanto da venire sorpresi dal sorgere del sole mentre erano ancora in mare. Per questo motivo si trasformarono in pietra.


La spiaggia nera di Reynisfjara mi ha catapultata in un altro pianeta. Un luogo dalla grande bellezza e in cui la natura, in ogni momento, ricorda tutta la sua forza. Un’energia percepibile ovunque e che nel corso dei secoli ha modellato (in maniera eccezionale) tutta l’Islanda. Infine, è un posto dove entrare in contatto, senza nemmeno rendersene conto, con la cultura del popolo. Del resto è proprio qui che abitavano alcuni del troll islandesi più dispettosi in assoluto.

 scogliera della spiaggia nera Reynisfjara
La sottoscritta accanto alla scogliera della spiaggia nera di Reynisfjara

Alla prossima :*

Foto di copertina Denys Nevozhai su Unsplash

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