Serena proietti Colonna

La citazione che trovate sotto al titolo del blog è, forse, la mia preferita.

Ma da dove viene questa frase così potente? Questo aforisma è contenuto in “Si sta facendo sempre più tardi”, un romanzo epistolare scritto da Antonio Tabucchi nel 2001 che mi ha fatto capire molte cose su me stessa.

Ma chi è questa ragazza che è rimasta tanto impressionata da quel passo letterario scritto sopra?☺

Chi sono

phd dissertation
Roma, Febbraio 2017. Dopo essere stata proclamata Dottore di Ricerca in Psicologia

Mi presento, mi chiamo Serena, sono un Dottore di Ricerca in Psicologia e Scienze Cognitive e amo viaggiare. Sin da piccola ho sempre avuto la predisposizione al contatto umano, allo scoprire le persone e a “guardarci” dentro. Proprio per questo, all’età di 19 anni, ho deciso di studiare psicologia con lo scopo di migliorare la qualità della vita degli individui. Tra le mie passioni più grandi c’è il  viaggio, forse, anche grazie al fatto che mia sorella è un’assistente di volo. Infatti, parto spesso e ogni volta che lo faccio sto via per almeno una settimana. Vagabondare per meno tempo non mi soddisfa, semplicemente perché non mi bastano le classiche visite turistiche. Adoro vivere i luoghi con le persone del posto. Tendo, infatti, a circondandomi degli abitanti dei vari paesi, vivendo dei loro tempi, delle loro abitudini, tradizioni, sino ad impararne la lingua, che credo sia il mezzo fondamentale per entrare realmente in contatto con le radici degli individui creando delle vere connessioni.

La felicità è nei frattempi

Ma ‘sta storia dei frattempi che c’entra? Si chiederanno alcuni di voi…ve la spiego subito:

Sono cresciuta convinta di dover avere per forza degli obiettivi e di doverli raggiungere, ad ogni età il suo. Il raggiungimento dell’obiettivo era sinonimo di felicità. Quando ho letto la frase suddetta ho capito che avevo sbagliato completamente approccio nella vita: non deve essere l’obiettivo conquistato a rappresentare e a donare la felicità, quello deve essere la conseguenza della felicità. La felicità è la strada che si fa nel raggiungere lo scopo, nei frattempi, appunto! La vera felicità è rinchiusa in quello che capita mentre si cerca di arrivare alla meta, anche perché se non ci godiamo i frattempi, rischiamo di non goderci nemmeno l’obiettivo stesso perché ci arriviamo stanchi morti e addirittura annoiati, ma soprattutto perché una volta raggiunto quel traguardo abbiamo la necessità di crearcene subito un altro!

E grazie a Tabucchi ho capito che la vita è fatta di frattempi e che di quelli dobbiamo imparare a godere, sia se stiamo andando a prendere un caffè, sia se vogliamo studiare per fare gli avvocati da grandi, sia se vogliamo conquistare l’uomo o la donna dei nostri sogni. Sono i frattempi di cui beneficiamo che ci fanno arrivare felici allo scopo. Ho quindi reso questa frase il mantra della mia vita e per questo motivo ho scelto di raccontare questi frattempi anche alle persone che avranno il piacere di leggermi, con la speranza che ne possano godere insieme e me e, magari, provare anche loro questo approccio da me adottato ricavandone gli stessi vantaggi.

E in che modo?!

Io personalmente ho preso la seguente decisione: Viaggiare il più possibile! Sono partita, infatti, per un lungo viaggio in solitaria in direzione Cuba (se vuoi sapere perché come primo viaggio in solitario ho scelto proprio Cuba clicca qui), ed è stato il primo di una lista di viaggi in programma. Non vi nego che lo scopo principale di questa esplorazione fosse ritrovare e riscoprire me stessa,  ma ovviamente, mentre cercavo la sottoscritta, mi vivevo e provavo a raccontare i frattempi che mi capitavano e le emozioni che suscitavano. E questo proverò a farlo per qualsiasi altro viaggio, sia se sarà un viaggio da sola, sia se sarà un viaggio in compagnia.

Ah! I frattempi sono fatti anche di eventi di Serendipità, che è una parola bellissima, sia per quello che vuol dire, sia perché c’è contenuto il mio nome 😃.

A pensare che ho sempre “rimproverato” mia madre per avermi chiamata Serena, accusandola di avermi portato sfortuna, quando in realtà non avevo ancora capito che questo mio nome voleva essere l’augurio di mia madre e mio padre di godere della felicità anche nella scoperta di momenti, eventi, situazioni e persone inaspettate, dell’imprevisto fortunoso. Di godere dei frattempi, appunto!

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