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Scrivere un blog mi fa paura! O meglio, mi faceva, visto che orami non sono più agli inizi. E immagino che questo timore non sia stato solo ed esclusivamente il mio. O forse mi sbaglio…chi lo sa?! Fatto sta che quando per la prima volta ero di fronte alla pagina bianca del mio blog e avevo un bel po’ di ansietta. Ma nei fatti, erano anni che volevo aprire un blog, per cui ecco, perché non parlare proprio del perché scrivere un blog mi fa (ceva) paura?!
Come nasce I Frattempi della mia Vita
Era l’estate del 2017 e avevo avuto il piacere di fare due chiacchiere con una persona che conoscevo appena. Erano le 5:00 di mattina e durante la notte eravamo stati ad un addio al celibato (sì, un addio al celibato composto da uomini e donne) e, nonostante la stanchezza e le condizioni poco lucide, decidemmo di ritagliarci un momento di confidenze e condivisione.
A Roma aveva cominciato ad albeggiare e io già avevo un po’ di nostalgia a causa dell’imminente addio di Totti al calcio. Essì raga’, sono una tifosissima…o una troglodita, come mi chiama scherzando la mia coinquilina quando parlo e seguo il calcio.
In questa cornice così romantica, ma anche un po’ triste che ci stava regalando Roma, comincia a tirare fuori un po’ di roba che avevo dentro e avete presente quando le persone le conoscete poco eppure sentite che potreste aprirvi e dirgli tutto? Ecco, è successo così! Inizia a raccontare ad Andrea i miei dubbi sul futuro, delle ansie e del malessere che a tratti vivevo.
Tra le varie confidenze gli rivelai che avevo intenzione di aprire un blog. Non appena gli riferii questo mio desiderio mi interruppe a e mi chiese, giustamente: “e perché non lo apri? Teoricamente doveva essere aperto ieri” (questa frase dell’aperto ieri non la dimenticherò mai).
In quello stesso istante ebbi un attimo di panico. E come tutte le persone in difficoltà e in imbarazzo ingarbugliai su 7000 parole senza però riuscire a creare un discorso di senso compiuto! Fino a quando Andrea intervenne di nuovo dicendomi “fai una cosa, pensa alle 5 paure che hai e scrivile. Ti farà bene!”.
Così, una mattina del giugno del 2017, appena sveglia mi feci i miei classici 3 caffè (che nel corso degli anni sono diventati 5), misi la musica che più mi piaceva e che mi faceva stare bene, comincia a scrivere questa lista. E devo ammetterlo, fu un buonissimo esercizio. Siete pronti a penetrare nel mondo dei miei demoni? Prendetevene cura, eh! Che mi sto mettendo a nudo, e non solo non è facile, è anche una roba veramente intima.
Le 5 ragioni per cui scrivere un blog mi fa (ceva) paura.
- Scrivere un blog mi fa (ceva) paura perché vuol dire esporsi, ed è una cosa che credevo di non saper fare. Questo perché non sono mai stata una persona che ama mettersi al centro dell’attenzione, anzi, sono sempre stata quella che inconsapevolmente attira l’attenzione, senza poi saperla gestire. Proprio per questo in quegli ultimi anni (situazione che si è un pelino ripresentata a causa del Covid) mi ero chiusa in me stessa, e mettermi a scrivere due righe, che poi sarebbero andate online, voleva dire uscire da quel guscio di protezione che mi era creata. Non sempre è facile, del resto cambiare le abitudini richiede molti sforzi;
- Scrivere un blog mi fa (ceva) paura perché all’epoca credevo di non saper scrivere😅. O meglio, ho studiato e quindi ho questa abilità, ma non sono mai stata una scrittrice e spesso mi annoio anche mentre leggo i libri. Motivo per il quale ne riesco a leggere massimo un paio all’anno. E quindi che succede? Succede (e vi giuro, accade anche ora) che quando scrivo e mi rileggo mi rendo conto di non avere uno stile sopraffino e io stessa mi domando “Sere’, ma che cavolo volevi dire???”. Inoltre, ero pure quella che andava (ops, ogni tanto capita anche ora) in crisi con i congiuntivi. Però, anche se non so scrivere bene, in realtà mi è sempre piaciuto farlo, e anche parecchio! Mi piace raccontare, ma contemporaneamente non sono mai convinta del mio prodotto perché non so se sia corretto e se possa essere interessante. E quindi mi leggo, mi rileggo, mi ristraleggo a tal punto che imparo a memoria qualsiasi mio manoscritto e, alla fine, non pubblico un cavolo! Quindi, fondamentalmente, il mio timore nell’aprire un blog era legato anche al fatto che chiunque avrebbe potuto “sfogliarlo” e rendersi conto che non sapevo scrivere. Per di più, avrei potuto realizzare che non ero nemmeno in grado raccontare.
- Scrivere un blog mi fa (ceva) paura perché sarebbe potuto non interessare ai potenziali lettori. E a quel punto avrebbe voluto dire dover ricreare una strada, un’ambizione, un’idea, un qualcosa, insomma! Sforzarsi ad accettare quella che avrei potuto vivere come un’altra sconfitta. Vero che non sarebbe stata la fine del mondo, ma oh, in questa cosa ci ho messo tantissimo cuore sin dall’inizio.
- Scrivere un blog mi fa (ceva) paura perché avevo il timore di risultare banale. Anzi, sono sempre stata convinta che anche i 3 punti scritti sopra per molti lo siano.
- Anche se posizionato per ultimo, questo punto racchiudeva il mio timore più grande: scrivere questo blog voleva dire che stavo per andare, che avevo deciso di mollare tutto, che mi ero imposta di lasciarmi alle spalle quella relazione in cui avevo tanto creduto, che stavo scegliendo di non provarci più, che stavo mettendo me stessa al centro di tutto, che me ne sarei potuta pentire. Ma oltre al malessere generato dalla consapevolezza che quella storia aveva effettivamente raggiunto il suo epilogo, scrivere questo blog e partire e andare dall’altra parte del mondo voleva dire che avrei dovuto solo contare su me stessa, mettermi in gioco costantemente, scoprire parti di me belle e sicuramente anche meno piacevoli. Insomma, dare vita a questo contenitore di racconti significava che era in partenza. Ed era un viaggio molto pensato, sia per luogo, sia per il benessere personale. E ci avevo così tanto riflettuto che avevo partorito la seguente decisione: avrei lasciato andare le cose come dovevano andare, vale a dire che sarei partita senza programmi specifici lasciando a casa, insieme alle bollette, il controllo e la costante fatica che facevo per cercare di far funzionare le cose. Dura per una come me che è sempre stata bravissima nel problem solving🙇😅!
Ch!Ch! Chhhhhaaaange!
In sostanza, quello che spaventava di più la sottoscritta in una sola parola era il CAMBIAMENTO. E anche questo poteva sembrare banale, perché, in realtà, spaventa un po’ tutti. La verità è che alle volte si preferisce mantenersi per come si è solo perché si si è abituati ad esserlo, solo perché è l’unico maledetto modo in cui ci conosciamo, solo perché ormai sappiamo che tutti gli altri ci vedono in una certa maniera e non vogliamo, di conseguenza, mostrare le nostre vulnerabilità.
Però poi si arriva a un punto che non ce la si fa più e ci si maledice per il tempo che perso e che è passato inutilmente, “Maledetto tempo!” direbbe un certo Re di Roma! E quindi si sbrocca, si sbroca male e si decide di cambiare.
Ed è proprio partendo da questo blog e con un lungo viaggio, che la sottoscritta ha varcato la soglia delle varie strade del cambiamento, ma senza forzare, minimamente!
In conclusione, grazie Andrea! Sì! Grazie e di cuore perché senza di te, probabilmente, non avrei mai scritto una riga e questo cambiamento lo avrei ancora procrastinato, anzi, ho persino buttato giù i motivi per cui di scrivere un blog ho voglia.
Alla prossima :*
Anch’io ho provato tanta tanta blogura, ma poi, lanciato il sasso, non si riesce più a tornare indietro 😊 è un modo per mettersi alla prova e avere soddisfazioni 😊
Ciao!
Io sì, ogni tot settimane m’iscrivo su fb o su blogger pensando di mettermi in gioco e condividere la mia vita con gli altri senza paura e puntualmente, dopo pochi giorni, butto la spugna e cancello tutto, anche l’account! È più forte di me. Sono un’eterna Penelope che fa e disfa la sua tela senza concludere un bel niente, se non peggiorare la già forte disistima. Il mostrarsi, il condividere non sono cose per tutti. In compenso io ho tanta paura, tanto timore del giudizio e tanta insofferenza agli altri, pur essendo gentile ed educata ed anche acculturata. La noia mi ucciderà.
Buon fortuna a te!
Hai ragione Susanna! Se si ha la passione per lo scrivere e raccontare diventa quasi impossibile non farlo più 🙂 ma all’inizio… Che fifa😂😂😂😂
Ciao Deby! Il consiglio che posso darti é pubblica! Come puoi vedere si ricevono un sacco di bei feedback, come quello che hai scritto tu 😊poi é chiaro, non si può piacere a tutti. Ma questo é inevitabile in qualsiasi contesto nella vita. Quindi vai, buttati e sii felice del tuo prodotto, che non é altro che uno spaccato di vita in cui qualcuno, potrebbe ritrovarcisi. Come é successo a te con questo mio articolo. Non é una roba per tutti ma se solo ti passa per la testa di farlo osa e con caparbietà. Un bacio
io al contrario scrivo sempre, ho sempre scritto, mi esce non sono io che comando…ho visto nel blog l possibilita’ di far uscire le parole e ho scelto qualcosa che mi piace ovvero “ficcare il naso” no si tratta proprio di viaggi, più di giri, curiusate vicine e lontane. La bloggura mi fa agire in anonimato, facilemnte smascherabile, mi sono raccontata che facendo così avrei evitato i like e le visite dei conoscenti….una blogalla…per ora va così, poi vedremo.
Ciao! Blogalla é bellissimo 🙂 anche io sono una che ha sempre scritto, solo che all’inizio avevo una gran paura di espormi… ormai é quotidianità! 🙂
Anch’io a volte ho paura o, meglio, penso di non esserne all’altezza…È la prima volta che mi metto così in gioco, ma voglio provarci! 💪🏻😄
Ciao Alessandra, é quasi rassicurante sapere che noi blogger condividiamo alcuni timori. Auguro sia a me sia a te di riuscire al meglio in questo sogno. E grazie di essere passata!
La paura di risultare banale e di scrivere male c’è lho anche io sai? Credo che siano timori che ci accomunano un pò tutte!
Ciao, penso proprio di sì 🙂 soprattutto perché ci mettiamo molta passione. E grazie di essere passata 🙂
sono tornata dall’Australia dopo un anno in solitaria. Decis che volevo raccontare perchè viaggiare. Ecco quindi che ti capisco. Bisogna lanciarsi e nonotante la paura..si può sempre fermarsi o formarsi e migliorare!
Ciao Gloria, hai perfettamente ragione. Ora che ci ho preso gusto a scrivere la mia blogura é diventata uno stimolo!