Indice
Un vacanza in Puglia non può di certo prescindere da una visita a uno dei luoghi più famosi di tutta le regione: Alberobello. Inutile fare un’introduzione, tutti avete perfettamente presenti queste strambe, ma bellissime costruzioni, e la sensazione di magia che trasmettono. Ma allo stesso tempo non tutti, probabilmente, siete a conoscenza che i trulli di Alberobello hanno una forte connessione con l’esoterismo. E oggi sono qui a spiegarvi il perché.
Cosa sono i trulli di Alberobello
La prima sensazione che ho avvertito appena ho messo piede in questo posto della Puglia non è stata piacevole. Perché? Premetto che erano le ultime ore di vacanza e che poco dopo mi sarei dovuta mettere su strada e guidare per ore, ma in generale mi sembrava un borgo tutto uguale ed estremamente commercializzato.
Sì, questo luogo Patrimonio dell’Unesco è anche marketing oramai, ma fortunatamente, dopo essere andata dalla parte opposta del parcheggio e aver visto Alberobello e trulli da un’altra prospettiva, ho cambiato idea. Questo posto pugliese, ammirato dall’alto, appare come un’intricata ma elegantissima bomboniera.

Le origini dei trulli
Siamo nella favolosa zona delle Murge e qui, a partire dal 1300, venivano costruite in pietra calcarea e diversi materiali che abbondano in loco, delle abitazioni contadine che, grazie alla forma, garantivano un eccellente isolamento termico: fresche d’estate e calde d’inverno. All’interno, invece, queste erano organizzate in modo da sfruttare al massimo lo spazio a disposizione. E tutto ciò è stato possibile per via della realizzazione di nicchie nei diversi ambienti e piccole finestre che consentono tuttora l’ingresso della luce.
I pinnacoli dei trulli
Ogni trullo possiede in cima al suo buffo tetto in pietra una sorta di pinnacolo, ovvero una chiusura decorativa composta da tre sassi sovrapposti: una base di forma cilindrica sormontata da una lastra concava e infine l’elemento decorativo a forma sferica o geometrica. Cosa effettivamente siano questi pinnacoli non ci è ancora dato saperlo con certezza. Tuttavia, gli studi più accreditati li considerano in queste maniere:
- una sorta di “marchio”, posto dai Maestri trullari per contraddistinguere il proprio operato;
- un semplice elemento decorativo prescelto dai proprietari della casa;
- hanno una simbologia magica. Il disco, la sfera, il cono, la piramide a base quadrata o triangolare e le altre forme che li caratterizzano, nell’antichità erano connesse al culto solare, praticato dai popoli agricoli primitivi e documentato in Puglia fino al I secolo A.C.

Chi sono i Maestri trullari
I trulli non potevano essere costruiti da chiunque. Già, c’erano i cosiddetti Maestri trullari a edificare queste affascinanti strutture. Delle persone che erano dei veri e propri specialisti che scavavano la terra fino a ottenere un cerchio o un quadrato perfetto. E una volta raggiunto l’obiettivo, prima di posizionare le pietre in una sorta di ghirigoro sempre più stretto, si accertavano di aver realizzato un fossato che fosse in grado di raccogliere l’acqua che cadeva dal tetto.
Dei veri e propri artisti e ingegneri della pietra che resero il trullo una dimora autosufficiente per gli uomini e gli animali. E la cosa più sorprendente è che questi professionisti esistono ancora.
Trulli di Alberobello ed esoterismo
Ma arriviamo al punto: perché sui trulli di Alberobello ci sono dei simboli legati all’esoterismo? Partiamo dal presupposto che la storia di questo borgo della Valle d’Itria è strettamente legata alle tradizioni del mondo contadino che, per tutto il Medioevo, viveva ancora gli echi delle antiche religioni e dei culti pagani.
Tutt’oggi, infatti, croci, candelabri ebraici e simboli di divinità si alternano in una sorta di poesia in quella che sembra una formula magica che protegge l’intero paese. L’ipotesi più accreditata a tal riguardo é che tutte queste icone servissero come protezione contro il malocchio e gli spiriti maligni. Questi simboli, inoltre, venivano tracciati a mano libera con l’uso della calce, sinonimo di purificazione: il colore bianco ricorda quello del latte e il candore dei trulli rimanda a qualcosa di puro. Tuttavia, la classificazione e la decodifica dei simboli risulta ancora problematica poiché, nei fatti, la tradizione e il tramandamento di questi avveniva solo per via orale.

Insomma, nonostante la mia titubanza iniziale, Alberobello, i suoi trulli e tutto il mistico esoterismo in cui è avvolta mi hanno davvero colpita. Vale la pena, almeno una volta nella vita, farci un salto. E magari d’estate, dopo aver visitato le straordinarie spiagge di Taranto e quelle della zona di Porto Cesareo.

Alla prossima :*