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Sognavo di volare in Thailandia da tantissimo tempo. Così, grazie a uno di quei viaggi per cui faccio da coordinatrice, ci sono arrivata e ho scoperto un Paese dove regna davvero il sorriso. La prima tappa è stata inevitabilmente Bangkok ma, avendo poco tempo a disposizione, dopo aver fatto un giro in città dovevo decidere quali fossero, secondo me, i templi da visitare. Non è stato facile, ma questa è stata la mia scelta.
Bangkok e i suoi templi da visitare
Sapete quanti templi ci sono a Bangkok? Più o meno un centinaio, alcuni di piccole dimensioni e situati al di fuori delle classiche rotte turistiche, mentre altri sono parte di enormi complessi pieni di sale, scuole e statue venerate.
La cosa più curiosa è che quando si arriva nella Capitale della Thailandia si viene accolti da un’assurda umidità, da un traffico estenuante e da rumori che sfondano il muro dei decibel. Eppure, nonostante i tanti turisti, quando si entra nei suoi templi tutto cambia e si diventa un tutt’uno con la spiritualità.
Avendo tempo limitato a disposizione poiché l’itinerario prevedeva molte mete in pochi giorni, la nostra scelta sui templi da visitare a Bangkok è ricaduta su quelli che si affacciano sul Chao Praya, uno dei principali fiumi del Paese.
Wat Pho, con la statua del Buddha sdraiato
Inevitabilmente, in tutta la Thailandia ne vedrete molti di Buddha e in varie posizioni, ma quello che si trova all’interno del Wat Pho vanta una particolarità: è sdraiato.
Ma non solo. Questo è il luogo di culto più antico e prestigioso di tutta la città, ma anche uno dei più datati di tutto il Paese. Già queste informazioni dovrebbero bastare per capire che una visita in questo luogo è sinonimo di vivere un’esperienza fuori dal comune.
L’attrazione principale è certamente la statua del Buddha rivestita d’oro. Con ben 46 metri di lunghezza e 15 di larghezza, si trova adagiato nel centro del tempio. Osservandola vi accorgerete che le piante dei suoi piedi sono intarsiate di madreperla e che raffigurano i 108 segni auspici del Buddha.

È bene sapere, però, che questa mastodontica costruzione non è l’unico elemento di pregio di questa sala. Sui muri potreste scorgere, infatti, diversi affreschi che raffigurano scene religiose, mitologiche e storiche battaglie. Poi pagode, sale riccamente e finemente decorate che sono custodi di tesori di inestimabile pregio, statue, giardini, il laghetto dei coccodrilli e la scuola di massaggio Thai, in attivo dal 1955.
Wat Arun, uno dei templi di Bangkok più amati
Straordinario il Wat Arun, così tanto da essere conosciuto anche con il nome di “Tempio dell’Aurora”. Anch’esso si compone di diversi edifici, ma allo stesso tempo vanta un’aurea unica e speciale a tal punto da essere persino sulla banconota da dieci bath.
In totale conserva cinque maestose e sinuose phra prang, le torri che si specchiano nel fiume, tutte ricoperte da minuscoli pezzi di ceramica cinese colorata.

Il complesso ospita anche fascinosi edifici bianchi che, insieme alle torri, regalano una vista grandiosa. Tuttavia, per avere una visione d’insieme dell’intera struttura – una di quelle che vi lascerà seriamente senza fiato – dovrete recarvi dall’altra parte del fiume.
Wat Phra Kaew, il cuore del Palazzo Reale di Bangkok
Se siete a Bangkok e tra i vari templi da visitare ne dovere scegliere per forza uno, quello deve essere il Wat Phra Kaew. Situato all’interno del Palazzo Reale, protegge tra le sue mura un bellissimo Buddha detto “di Smeraldo”.
Una statua in giada verde alta circa 66 centimetri rinvenuta a Chiang Rai nel 1464. Oltre a questo busto si possono ammirare due gallerie con dipinti sulle pareti che racchiudono il Ramayana, l’epica storia del Re Rama.

Purtroppo lo potrete scorgere solo dal basso in quanto a nessuno è concesso avvicinarsi, ad eccezione del sovrano, colui che al mutare di ogni stagione presiede alla cerimonia del cambio d’abito del Buddha.
Meraviglioso anche lo stesso Palazzo Reale che con i suoi edifici, i pinnacoli, le cupole d’oro e le imponenti mura candide, è davvero una meraviglia storica e architettonica.
Quali regole bisogna rispettare quando si visitano i templi di Bangkok
Sono luoghi sacri, di comunione con se stessi e di preghiera. Sono parte integrante di religioni e culture diverse dalla nostra che prevedono alcune regole da rispettare.
In linea di massima, basta un abbigliamento sobrio con spalle e ginocchia sempre coperte, sia per gli uomini che per le donne. Tuttavia, in alcuni dei templi più importanti di Bangkok, come quello con il Buddha di Smeraldo, sarà possibile acquistare qualcosa per coprirsi, altrimenti l’ingresso vi sarà vietato (io, nel dubbio, ho portato gonne lunghe e pashmine).
Vanno tolti, ovviamente, occhiali da sole e cappelli e, soprattutto, occorre non indossare le scarpe in quanto i piedi sono considerati la parte più impura del corpo (figuriamoci le scarpe!).
Inoltre, se vorrete sedervi o inginocchiarvi è importante non rivolgere mai la pianta dei piedi verso l’altare o verso una statua del Buddha. Cercate di ridurre il più possibile i rumori compresi quelli dei cellulari. Non infastidite i monaci e se trovate una soglia d’ingresso rialzata scavalcatela senza camminarci sopra. I thailandesi, infatti, sostengono che presso gli ingressi dimorino degli spiriti sacri. Infine, non è permesso fare i selfie con le statue del Buddha.
In generale, quindi, dovrete cercare di essere il più silenziosi possibili, vestirvi adeguatamente, camminare scalzi ed evitare di puntare i piedi in alcune direzioni.
Che spettacolo la Thailandia! Un Paese che, nonostante le sue mille contraddizioni, è in grado di regalare una spiritualità unica. Quella connessione con le divinità che già nei templi di Bangkok è perfettamente tangibile. Ma non fermatevi qui, perché il resto di questa nazione ha ancora molto di più da offrire.

Alla prossima :*
Foto di copertina da Pixabay