Visitare il Souk di Marrakech, un vero labirinto di bancarelle tipiche

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Un viaggio nella città imperale più colorata del Marocco non è mai completo senza aver fatto l’esperienza che vi sto per raccontare. Visitare il Souk di Marrakech, detto anche Suq o Suk, infatti, vuol dire scoprire il significato della parola “labirinto”. Non sto scherzando, camminare tra le tantissime bancarelle equivale a rendersi conto di quanto intricato possa essere un mercato. Ma come muoversi esattamente? E cosa comprare?

Dove si trova il Souk di Marrakech

Al nord di Jamaa el-Fna, la piazza al centro della Medina dominata da uno splendido minareto, prendono vita i vari Souk di Marrakech, ossia un grande mercato che si sviluppa tra vicoli e viuzze di bazar.

Detta così potrebbe sembrare qualcosa di poco sorprendente soprattutto per chi, come me, non si appassiona più di tanto al caos delle bancarelle. Eppure, questa meraviglia della città marocchina ha un volto tutto suo e davvero speciale che, inevitabilmente, conquista tutti.

Vi basti sapere che il Souk di Marrakech non solo è il più grande del Marocco, è anche conosciuto in tutto il pianeta per essere uno dei luoghi più divertenti, colorati, profumati e frastornanti che esistano quando si fa riferimento allo shopping.

foto love marocco
Colori del Souk di Marrakech

L’ingresso principale è situato nella piazza di cui vi parlavo prima, il perfetto punto di partenza per cominciare a scoprire un labirinto tortuoso dove i negozi rimangono aperti dalle 9:00 alle 21:00.

Le strade più importanti sono due: rue Semarine e rue Mouassine. La prima non può non essere riconosciuta in quanto presenta un numero che pare infinito di bazar. Di particolare interesse sono il Souk El Attarin, il “Mercato delle Spezie”, il Souk Haddadin, il quartiere dei fabbri e il Souk des Teinturies che è la zona dove gli operai tingono pelli e capi di lana in grandi vasche.

Come visitare questo enorme mercato

Nella maggior parte dei casi, durante i miei viaggi, non mi avvalgo di guide turistiche perché mi piace fare le cose in base ai miei tempi e informandomi personalmente. A Marrakech, però, ho preferito averla e, se posso darvi un consiglio, è quello che dovreste fare anche voi.

Nel caso in cui decidiate di andarci in autonomia, sappiate che è necessario (onde evitare di non capire dove ci si trova e sentirsi persi) procurarsi una mappa cartacea o utilizzare il GPS del cellulare.

Potete, chiaramente, chiedere informazioni, ma in molte circostanze i marocchini si aspetteranno in cambio dei soldi per avervi aiutato, oltre a volervi portare dai mercanti di “fiducia”.

In più, il Souk di Marrakech è una vera e propria culla del mercanteggiare. Ciò vuol dire che non dovrete pagare più di un terzo del prezzo che inizialmente vi verrà richiesto.

Infine, il momento migliore per visitarlo è la mattina, considerando che al tramonto pian piano chiudono tutte le bancarelle.

Cosa compare e cosa aspettarsi dal Souk di Marrakech

Grazie a una visita al Souk di Marrakech potrete fare un vero e proprio tuffo tra i prodotti tipici del Paese. Tantissime, per esempio, saranno le lanterne colorate dalle mille forme che potrete compare per illuminare tutto quello che vorrete.

Se invece vi piacciono gli oggetti più raffinati, ecco che potrete sbizzarrirvi tra ceramiche e terrecotte. L’oggetto da avere assolutamente è la tajine, il caratteristico piatto dal coperchio conico in cui viene servito il gustoso e omonimo cibo.

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Graziose tajine

Poi teiere di qualsiasi dimensione e grandi vassoi in ottone argentato. Impossibile, inoltre, resistere al fascino dei tappeti dai colori vivaci che in tempi antichi facevano da pareti e pavimento alle case dei nomadi.

E ancora spezie, unguenti naturali che loro definiscono “miracolosi” e tantissime altre cose. Il tutto in un’esplosione di colori che con il contrasto delle tonalità calde degli edifici e il blu del cielo fanno sentire dentro a un arcobaleno.

È un’esperienza quasi mistica visitare il Souk di Marrakech, anche perché i venditori sono ammaliatori per natura. Passeggiandoci, pur sapendo che non è obbligatorio comprare, alla fine qualcosa si acquista sempre, un processo automatico al quale è difficile resistere. Un’atmosfera assolutamente coinvolgente fin dal primo momento che si fonde con la consapevolezza di camminare in un luogo quasi completamente unico al mondo.

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Alcune delle spezie

Prima di visitare il Souk di Marrakech il mio pensiero era stato: “Ok, mi vedo due bancarelle e poi cerco di meglio da fare“, ma una volta che mi ci sono ritrovata, nonostante il caos e la frustrazione di alcuni momenti, i miei occhi hanno avuto una forma a cuore per tutto il tempo. Scoprilo è sinonimo di immergersi in aromi e sapori forti che ti fanno comprendere meglio l’essenza di un Paese che ha davvero tantissimo da offrire. Un’avventura che merita veramente di essere vissuta, almeno una volta nella vita.

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I colori nel marcato marocchino

Alla prossima .*

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